Quali informazioni rientrano nel report ESG? Il concetto di “doppia materialità”

La rendicontazione consolidata di sostenibilità prevede che le imprese debbano includere nella relazione di gestione informazioni di sostenibilità sia in relazione all’impatto delle proprie attività sulle persone e sull’ambiente (ottica inside-out), sia su come fattori di sostenibilità incidono sulla propria organizzazione sui propri risultati (ottica outside-in).

È il concetto di doppia materialità che si trova al centro della direttiva europea CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive):

Materialità di impatto (Impact materiality)

Valuta l’incidenza dell’azione aziendale in base ai seguenti parametri:

  • Scala: quanto è grande l’impatto
  • Ambito: quanto è diffuso l’impatto
  • Rimediabilità: in che misura è possibile riportare il contesto (ambiente, comunità) allo stato precedente l’impatto

Materialità finanziaria (Financial materiality)

Valuta gli effetti sull’azienda in termini di:

  • Probabilità: quanto è verosimile che si produca un certo effetto
  • Portata: quanto è pervasivo nelle funzioni dell’azienda un certo effetto

La rilevanza (materialità) di una certa tematica, viene esaminata utilizzando un grafico in cui sull’asse orizzontale viene indicata la rilevanza per l’organizzazione, mentre sull’asse verticale la rilevanza per gli stakeholder. Le questioni che superano una determinata soglia di materialità, considerati questi due punti di vista, devono essere incluse nel report di sostenibilità.

L’altro punto essenziale inquadrato dalla direttiva è che la rendicontazione sulla doppia materialità deve considerare l’intera value chain, non può dunque limitarsi alle attività direttamente sotto il controllo dell’impresa, ma deve includere anche quelle a monte e a valle della catena del valore.

Infine, le aziende devono prendere in considerazione rischi e opportunità che potrebbero anche derivare da eventi passati o futuri e che potrebbero influire sulle attività e passività aziendali.

Le informazioni richieste comprendono:

 

Descrizione del modello e della strategia aziendali

Inclusa la resilienza del modello rispetto ai rischi legati alla sostenibilità, le opportunità connesse e i piani per la transizione verso un’economia sostenibile, in linea con l’Accordo di Parigi e la neutralità climatica entro il 2050

Obiettivi di sostenibilità

Definiti a breve, medio e lungo termine, con indicazioni sui progressi e se gli obiettivi ambientali sono basati su prove scientifiche.

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Rischi e impatti

principali rischi connessi alle questioni di sostenibilità

In generale, tutte le aziende obbligate devono seguire gli standard adottati dalla Commissione Europea, ma secondo differenti orientamenti: i dati e le rilevazioni devono essere specifici per i prodotti o i servizi offerti e il livello di dettaglio può variare in base al settore, al fatturato, al numero di addetti e alla posizione geografica dell’impresa.

Qual’è il processo per Redigere un Report ESG

Redigere un report ESG è un processo strutturato che richiede pianificazione, raccolta dati e un monitoraggio continuo delle attività aziendali. Ecco i principali step:

1. Valutazione Iniziale e Coinvolgimento degli Stakeholder

Il primo passo è un’analisi interna dell’azienda per identificare le aree di impatto e le aspettative degli stakeholder, come dipendenti, fornitori, clienti, investitori e comunità locali. Questo passaggio serve a definire gli ambiti ESG prioritari per l’impresa.

2. Definizione degli Obiettivi e delle Metriche

Una volta identificate le aree di impatto, è essenziale definire obiettivi chiari e misurabili per ogni area (ambiente, sociale e governance). Le aziende dovrebbero allineare i propri obiettivi con gli standard internazionali e stabilire metriche che permettano di monitorare i progressi nel tempo.

3. Redazione del Report

Il report deve essere redatto in modo chiaro e trasparente, fornendo informazioni su tutte e tre le dimensioni (ambientale, sociale e di governance). È importante adottare uno standard riconosciuto per la redazione del report, come il Global Reporting Initiative (GRI) o il Sustainability Accounting Standards Board (SASB), per garantire che i contenuti siano allineati alle aspettative degli investitori e delle altre parti interessate.

4. Raccolta Dati e Monitoraggio

La raccolta di dati accurati è fondamentale per una corretta rendicontazione ESG. I dati devono essere raccolti regolarmente e riguardare tutte le operazioni aziendali: dalle emissioni di CO2 alla diversità di genere, dalla conformità normativa alle pratiche di gestione dei rifiuti. Esistono diversi strumenti e software che possono supportare le aziende nella raccolta e gestione dei dati ESG.

5. Pubblicazione e Comunicazione

Infine, il report deve essere pubblicato e comunicato efficacemente. Molte aziende lo includono nel proprio bilancio annuale o lo pubblicano su piattaforme dedicate alla sostenibilità. È fondamentale che il report sia facilmente accessibile e comprensibile da parte degli stakeholder.

Gli esperti di AG-TS ti supportano nella creazione del report, l’individuazione e la pianificazione di strategie di miglioramento e la presentazione e comunicazione della rendicontazione di sostenibilità.

Nota: la Direttiva CSR prevede che il bilancio di sostenibilità sia sempre verificato da uno «statutory auditor» accreditato, diverso dal soggetto che ha prodotto il report. Se hai già affidato l’incarico per la produzione della rendcontazione potresti avere bisogno di selezionare un auditor: AG-TS può supportarti anche in questo caso.

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